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Nella tradizione ebraica quando qualcuno non c’è più il modo migliore per ricordarlo è piantare un albero, perché lì c’è il deserto e quindi un albero è una sfida: la sfida del tempo, la sfida della memoria.

Giusto tra le Nazioni è un riconoscimento ufficiale attribuito dal museo Yad Vashem di Israele ai non ebrei che, durante la Seconda Guerra Mondiale, non esitarono a mettere a rischio le loro vite pur di salvare uno o più ebrei. Dall’incontro con Enzo, uno dei protagonisti del documentario, inizia un viaggio alla scoperta di alcuni Giusti dell’Emilia Romagna, un percorso che parte da Milano e si conclude sull’Appennino di Modena. Le storie vengono raccontate da chi ne conserva il ricordo, tramite frammenti di vissuto infantile, documenti privati, stralci di racconti ascoltati mille volte. Senza la pretesa di precisione storiografica, le memorie restituiscono un quadro vivo e caldo, ricco di dettagli relativi ad una quotidianità spesso tralasciata dalle descrizioni storiche. E il viaggio verso la meta diventa anche un percorso di riflessione sul racconto stesso, sulle sue forme e sulla sua capacità di interrogare il presente.

 Documentario prodotto da Insolita e dall’ Istituto Storico di Modena, e di cui ho curato la scrittura, la regia e il montaggio.

Trovate tutte le informazioni relative al progetto e il calendario delle proiezioni sono sul sito della nostra associazione Insolita: 

www.insolita.net

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SHELTERED BY THE TREES

In Jewish tradition, when someone passes away the best way to remember that person is to plant a tree, because in Israel there is the desert and so a tree represents a challenge to time a challenge to memory.

Righteous Among the Nations is a honorific conferred by the Yad Vashem memorial museum in Israel, to those that, during World War II, did not hesitate to risk their lives to rescue one ore more Jewish people. The meeting of Enzo, one of the main characters of the documentary, sets off on a journey to the discovery of Righteous Among the Nations in the region Emilia Romagna, from Milan to the Appennini in Modena. The stories are told by those who conserve the memory, through private documents, across fragments of childhood and narrations heard thousand of times. Without claiming any historiographic precision, the memories reconstruct a vivid and warm picture, full of details on the simple every day life, often neglected by the historic descriptions. And the journey considers a reflection on the narration itself, on the forms and abilities possible to interrogate the present time.